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mercoledì 2 marzo 2011

Una donna


Mi chiedo spesso se ci siano limiti all'amore, no veramente esistono limiti all'amore? Passiamo metà della nostra vita a raccontarci che l'amore ci salverà da ogni dolore, dalle giornate buie, dalle parole che feriscono come pietre appuntite, dai nostri fallimenti ma non è così.
Solo così mi spiego perché il mio compagno di allora non mi ha lasciata, era il 1985 quando mi sono decisa a fare il test. Non ci fu nessun motivo in particolare, all’epoca vivevo tra Ibiza e Zurigo, ero giovane, innamorata e incredibilmente felice. Tutto cominciò lentamente: prima come un brusio poi come una bufera, molte persone che conoscevo prima si ammalavano e poi morivano; così alla fine mi decisi a fare il test.
Non posso dire che l'esito mi trovò impreparata… e l'amore in qualche modo mi salvò: non è sempre così? Anche gli amori che poi finiscono per noia e per apatia sanno essere eroici da resistere a qualcosa di così grande
Sicuramente sono stata fortunata: nessun grosso problema, nessuna malattia correlata, forse l'unica cosa che mi ha tolto questa malattia è stata la possibilità d’essere madre… non esistevano all’epoca i medicinali che esistono ora e la possibilità che il mio bambino potesse essere positivo era alta, troppo alta per me almeno.
Poi ho avuto altre storie, alcune sono andate bene altre male. Alcune per la malattia, altre semplicemente perché così deve andare.
Non ho messo nessuno in pericolo e per questo posso dormire tranquilla: avendo le informazioni che abbiamo, ognuno deve essere responsabile della propria salute e responsabile delle sue azioni.
Non sono sempre state rose e viole: dopo tanti anni di terapia, ho tutti gli effetti nocivi che questa può dare. Ma non è così dura come sembra.
Non so se si possa dire di me che ero bella, direi più un tipo: le spalle ampie e dritte, i capelli neri folti e ricci, due occhi grandi che sapevano far percepire tutta la fragilità che basta ad un uomo per sentirsi un principe senza paura al mio fianco, forse sì a modo mio sono  stata bella.
Certo a guardarmi ora forse non lo diresti, ma forse perché non sono più giovane, chissà se riesci a vedere nel mio viso i segni, chissà se riesci a leggermi tutti gli ultimi 20 anni, no che non ci riesci. Cinque anni fa il mio viso ha cominciato a cambiare, i miei occhi sono diventati sempre più grandi, sembrava dimagrissi guardandomi in faccia ma il mio peso non cambiava. Non ci ho messo molto a capire che stava succedendo a me, sapevo esattamente che nome dare a questa nuova prova: lipodistrofia. Ogni giorno ho continuato a guardarmi in faccia e vedevo i miei occhi farsi sempre più grandi  ma in realtà non erano gli occhi a diventare grandi erano le mie guance che scomparivano lentamente giorno dopo giorno. E tutti a chiedermi se stessi dimagrendo o se fossi stressata e io a dire di sì e ogni volta il cuore voleva saltarmi in petto.
Forse non sono mai stata bella, non lo so, ma sicuro non sono mai stata quello che stavo diventando, parlare con i medici non aveva senso, che potevano dirmi se non che questo era il prezzo per restare viva, ma cazzo era un prezzo così alto.
Lo vedo sì, vedo che mi stai guardando cercando qualcosa, ma non troverai niente, non puoi trovare niente, sono semplici iniezioni di filler al volto, un paio di volte all'anno e tutto torna come nuovo, più o meno.
Non c'è molto da dire, le cose cambiano, tutto cambia, tutto cambia sempre che lo si voglia oppure no, comunque il mio volto sarebbe cambiato prima o poi, così magari è anche più bello (non perdo il mio carattere ottimista), che ne so io di come sarebbe diventata la mia faccia, che ne so, non me lo chiedere, io ho smesso ormai da tempo.

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